lunedì 11 febbraio 2008

8)GIANNOTTA KATIA

TESTAMENTO BIOLOGICO
(ovvero DIRETTIVE o DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO
o QUALSIVOGLIA ALTRO APPELLATIVO PER IL MEDESIMO CONTENUTO)
IO SOTTOSCRITTA, GIANNOTTA KATIA, nata a SESTO SAN GIOVANNI, il 21/03/1972, e residente a
CINISELLO BALSAMO (MI) in via CORNAGGIA 33 A, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, e allo
scopo di salvaguardare la dignità della mia persona,
affermo solennemente
con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volontà, il
mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilità di cura disponibili e al caso anche di
rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate.
Intendo inoltre che le dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell'ipotesi in cui
in futuro mi accada di perdere la capacità di decidere o di comunicare le mie decisioni ai miei medici
curanti sulle scelte da fare riguardo ad una malattia.
A questi fini prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle mie
volontà e, se necessario, a sostituirsi a me in tutte le decisioni.
Premessa - Il valore della vita e la dignità della Persona
Considero prive di valore e lesive della mia dignità di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di
un'esistenza razionale e/o fossi impossibilitato da una malattia irreversibile a condurre una vita di
relazioni; e quindi, considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro
scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Perciò, dato che in tali circostanze la
vita sarebbe per me molto peggiore della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano
sospesi o cessati.
Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori della morte e in contrasto con il mio
concetto di valore della vita e dignità della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di
guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali.
PER QUESTI MOTIVI DISPONGO QUANTO SEGUE
Disposizioni generali
Dispongo che interventi oggi comunemente definiti "provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in
misure urgenti quali, ad esempio, la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la
chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione artificiale, terapie antibiotiche, non siano
messi in atto, qualora il loro risultato fosse, a giudizio di due medici, dei quali uno specialista:
* il prolungamento del mio morire
* il mantenimento di uno stato d'incoscienza permanente
* il mantenimento di uno stato di demenza
* totale paralisi con incapacità a comunicare
In particolare, nel caso io fossi affetta da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una
lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente di macchine
o altri sistemi artificiali, incluso ogni forma di alimentazione artificiale, e tale da impedirmi una normale
vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da
macchine e non voglio più essere sottoposta ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre formalmente che nel caso fossi affetta da una delle malattie sopra indicate siano intrapresi
tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei,
anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita.
Disposizioni particolari
Nella prospettiva, inoltre, di un'auspicata depenalizzazione, anche nel nostro paese, dell'eutanasia, nel
caso in cui anche la sospensione di ogni trattamento terapeutico non determini la morte, chiedo che mi
sia praticato il trattamento eutanasico, nel modo che sarà ritenuto più opportuno per la conclusione
serena della mia esistenza.
Altre disposizioni particolari
In caso di morte, detto infine le seguenti disposizioni:
* voglio l'assistenza religiosa
* il mio corpo può essere donato per trapianti
* voglio essere cremata
* voglio una cerimonia funebre che non celebri il dolore ma la gioia, con letture, musiche e danze
* non desidero avere una tomba o un loculo in alcun cimitero.
* voglio che le mie ceneri vengano disperse in natura, nel mare di Castro (Lecce), da mia sorella Silvia
Giannotta e mio marito Ernesto Stefanizzi (se mia figlia Sophia Stefanizzi sarà già abbastanza grande per
farlo, sta a discrezione di mio marito decidere anche la sua presenza).

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