giovedì 14 febbraio 2008

lunedì 11 febbraio 2008

14)Elisa Migliaccio

Io sottoscritta Elisa Migliaccio, nata a Pisa il 21/06/48
nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta dispongo quanto segue.
In caso di:
- malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante;
- malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione;
Chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad alimentarmi autonomamente.
Autorizzo soltanto un trattamento antidolore.
Autorizzo altresì la donazione dei miei organi per trapianti.
Le presenti volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni momento con successiva/e dichiarazione/i.
Nessun credo a potere religioso o Stato Nazionale o Organo Internazionale deve avere potere decisionale in merito. Rivendico il diritto di morire con dignità!
Elisa Migliaccio

13)Morandini

12)Marco Bega

Trovo sempre paradossale l’interesse che alcune comunità e istituzioni, tra le quali purtroppo c’è anche lo Stato, hanno verso due particolari tratti della mia esistenza: quello che ha preceduto la mia nascita e quello che seguirà la mia morte. Preferirei di gran lunga che si interessassero invece del tratto intermedio, l’unico che reputo importante, ma tant’è. Pare che sia più difficile morire che vivere e che occorra preoccuparsi con largo anticipo (si spera) e profondo discernimento delle proprie spoglie. Mi ritrovo così a redigere un testamento biologico, mancando beni materiali da lasciare in eredità con un testamento propriamente detto. Prevedere tutti i singoli casi in cui dovrei lasciar disposizione del mio corpo non è né semplice né, d’altro canto, piacevole. In caso di morte cerebrale, ribadisco la mia volontà di donare organi e tessuti del mio corpo a scopo di trapianto. Fortunatamente questo è un caso previsto dalla legge e ci dovrebbe esser poco da sindacare. Nel caso in cui mi trovassi in stato vegetativo da più di 30 giorni e fossi dichiarato da almeno due medici specialisti in stato vegetativo persistente, voglio che mi si consideri per quel che sarei, cioè morto. E in quanto morto, voglio che l’unica comunità che abbia diritto a decidere del mio corpo sia l’unica comunità naturale che da sempre fa ciò, ossia la mia famiglia. Nessuno, oltre ai miei congiunti, potrà decidere altrimenti o opporsi a quanto stabilito da loro. Così come non ho particolare interesse nel sapermi seppellito oppure cremato, non ho neanche particolare interesse nel sapermi idratato e concimato come un vegetale o meno. Se la mia famiglia dovesse ritenere di trarre un particolare beneficio nel tenermi sospeso tra una non vita e una non morte non avrei nulla da obiettare: sarei comunque incosciente e privo di qualsivoglia stimoli, interessi, piaceri, dolori, desideri. Sarei soltanto un soprammobile, particolarmente ingombrante. Ovviamente spero la considerazione che i miei familiari hanno di me sia maggiore di quella che hanno per una pianta d’appartamento e che mi risparmino un simile destino. Nel caso in cui decidano, come mi auguro, di porre fine a una simile barbarie consumata sul mio corpo, invito i miei cari a fare ogni cosa sia nelle loro facoltà per raggiungere tale obiettivo, senza alcuna limitazione di sorta, sentendosi esenti da qualsiasi responsabilità o senso di colpa. Devo fare considerazioni diverse nel caso in cui mi ritrovassi in situazioni dove la mia capacità di giudizio fosse ancora completamente integra ma la sorte mi avesse riservato di contrarre una qualche patologia a prognosi sicuramente infausta e progressivamente invalidante. Mi riservo comunque il diritto di decidere nel momento in cui si verificasse simile situazione, ma sento la necessità sin da ora di rivendicare il diritto a decidere della mia vita. Trovo particolarmente barocco - pur comprendendone appieno il senso profondo - il disquisire sui termini accanimento terapeutico, eutanasia e suicidio. Perché provo umiliazione e fastidio nel pensare che siano degli estranei a dover fissare dei limiti in mia vece su temi così profondamente personali. In condizioni simili, essendo ancora vivo e cosciente, ho pieno interesse a stabilire cosa fare di me. Non ho alcuna intenzione di passare gli ultimi giorni della mia vita immobilizzato su un letto, assistito da gelidi macchinari che suppliscano alle mie funzioni vitali e sotto l’effetto dei farmaci utilizzati nelle cure palliative. Reputo una intrusione insopportabile nelle mie libertà personali che sia una qualsiasi comunità a voler decidere cosa debba fare io del mio tempo e della mia vita e sento una incommensurabile vergogna ad essere cittadino di uno Stato che s’arroga simili diritti. Occorre riappropriasi del possesso del proprio corpo. È una battaglia di civiltà che sento di combattere fino alla fine. Marco Bega Latina, 11 febbraio 2009.

11)Dario Ballini

10)Giorgio Pierotti

Nome e cognome:  Giorgio Pierotti
Luogo di nascita: Umbertide (PG)  Data di nascita:30 settembre 1980 
Domicilio:  Arezzo (AR) – Via Andrea Doria, 12

Nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta dispongo quanto segue.
In caso di:

- malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante
- malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione

chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad alimentarmi autonomamente.

Le presenti volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni momento con successiva/e dichiarazione/i.

Luogo e data: Arezzo 12 febbraio 2009 Firma Digitale: Pierotti Giorgio

9)Francesco Agostini

Nome e cognome .............Francesco Agostini.......
Luogo di nascita.   Arezzo Data di nascita:    11/04/1985........
Domicilio .........Via Galileo Galilei n15 , Arezzo ( Ar ).................

Nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta dispongo
quanto segue.
In caso di:

- malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante
- malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi
artificiali che impediscano una normale vita di relazione

chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico né a
idratazione e alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad
alimentarmi autonomamente.

Le presenti volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni
momento con successiva/e dichiarazione/i.

Luogo e data....Arezzo, 11/02/2009.Firma Digitale...Francesco Agostini.

8)GIANNOTTA KATIA

TESTAMENTO BIOLOGICO
(ovvero DIRETTIVE o DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO
o QUALSIVOGLIA ALTRO APPELLATIVO PER IL MEDESIMO CONTENUTO)
IO SOTTOSCRITTA, GIANNOTTA KATIA, nata a SESTO SAN GIOVANNI, il 21/03/1972, e residente a
CINISELLO BALSAMO (MI) in via CORNAGGIA 33 A, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, e allo
scopo di salvaguardare la dignità della mia persona,
affermo solennemente
con questo documento, che deve essere considerato come una vera e propria dichiarazione di volontà, il
mio diritto, in caso di malattia, di scegliere tra le diverse possibilità di cura disponibili e al caso anche di
rifiutarle tutte, nel rispetto dei miei principi e delle scelte di seguito indicate.
Intendo inoltre che le dichiarazioni contenute in questo documento abbiano valore anche nell'ipotesi in cui
in futuro mi accada di perdere la capacità di decidere o di comunicare le mie decisioni ai miei medici
curanti sulle scelte da fare riguardo ad una malattia.
A questi fini prevedo la nomina di un fiduciario che si impegna a garantire lo scrupoloso rispetto delle mie
volontà e, se necessario, a sostituirsi a me in tutte le decisioni.
Premessa - Il valore della vita e la dignità della Persona
Considero prive di valore e lesive della mia dignità di persona tutte le situazioni in cui non fossi capace di
un'esistenza razionale e/o fossi impossibilitato da una malattia irreversibile a condurre una vita di
relazioni; e quindi, considero non dignitose tutte le situazioni in cui le cure mediche non avessero altro
scopo che quello di un mero prolungamento della vita vegetativa. Perciò, dato che in tali circostanze la
vita sarebbe per me molto peggiore della morte, voglio che tutti i trattamenti destinati a protrarla siano
sospesi o cessati.
Considero egualmente non accettabili, in quanto anch'esse peggiori della morte e in contrasto con il mio
concetto di valore della vita e dignità della persona umana, situazioni in cui malattie senza prospettive di
guarigione siano inutilmente prolungate attraverso cure e metodi artificiali.
PER QUESTI MOTIVI DISPONGO QUANTO SEGUE
Disposizioni generali
Dispongo che interventi oggi comunemente definiti "provvedimenti di sostegno vitale" e che consistono in
misure urgenti quali, ad esempio, la rianimazione cardiopolmonare, la ventilazione assistita, la dialisi, la
chirurgia d'urgenza, le trasfusioni di sangue, l'alimentazione artificiale, terapie antibiotiche, non siano
messi in atto, qualora il loro risultato fosse, a giudizio di due medici, dei quali uno specialista:
* il prolungamento del mio morire
* il mantenimento di uno stato d'incoscienza permanente
* il mantenimento di uno stato di demenza
* totale paralisi con incapacità a comunicare
In particolare, nel caso io fossi affetta da una malattia allo stadio terminale, da una malattia o una
lesione cerebrale invalidante e irreversibile, da una malattia implicante l'utilizzo permanente di macchine
o altri sistemi artificiali, incluso ogni forma di alimentazione artificiale, e tale da impedirmi una normale
vita di relazione, rifiuto qualsiasi forma di rianimazione o continuazione dell'esistenza dipendente da
macchine e non voglio più essere sottoposta ad alcun trattamento terapeutico.
Chiedo inoltre formalmente che nel caso fossi affetta da una delle malattie sopra indicate siano intrapresi
tutti i provvedimenti atti ad alleviare le mie sofferenze, compreso in particolare l'uso di farmaci oppiacei,
anche se essi rischiassero di anticipare la fine della mia vita.
Disposizioni particolari
Nella prospettiva, inoltre, di un'auspicata depenalizzazione, anche nel nostro paese, dell'eutanasia, nel
caso in cui anche la sospensione di ogni trattamento terapeutico non determini la morte, chiedo che mi
sia praticato il trattamento eutanasico, nel modo che sarà ritenuto più opportuno per la conclusione
serena della mia esistenza.
Altre disposizioni particolari
In caso di morte, detto infine le seguenti disposizioni:
* voglio l'assistenza religiosa
* il mio corpo può essere donato per trapianti
* voglio essere cremata
* voglio una cerimonia funebre che non celebri il dolore ma la gioia, con letture, musiche e danze
* non desidero avere una tomba o un loculo in alcun cimitero.
* voglio che le mie ceneri vengano disperse in natura, nel mare di Castro (Lecce), da mia sorella Silvia
Giannotta e mio marito Ernesto Stefanizzi (se mia figlia Sophia Stefanizzi sarà già abbastanza grande per
farlo, sta a discrezione di mio marito decidere anche la sua presenza).

7)Antonio Di Gilio

Nome e cognome: Antonio Di Gilio
Luogo di nascita :        Bari            Data di nascita:  26/07/1986
Domicilio     via Quintino Sella 14,Adelfia (BA)
Nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta dispongo quanto segue.
In caso di:

- malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante
- malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione

chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad alimentarmi autonomamente.

Le presenti volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni momento con successiva/e dichiarazione/i.

Luogo e data   Adelfia (BA) 11/02/09    Firma Digitale      adigilio2003

6)Maria Patrizia Losciuto

5)Carlo Anibaldi

domenica 10 febbraio 2008

4)Pablo Trincia

3)Francesco Lantana

2) Giovanni Felizziani



Nome e cognome ....Giovanni Feliziani.........
Luogo di nascita...Roma............... Data di nascita:...24 agosto 1950
Domicilio ...Via Pertini Sandro,18   00052 Cerveteri (Rm)

Nel pieno delle mie facoltà mentali e in totale libertà di scelta dispongo quanto segue.
In caso di:

- malattia o lesione traumatica cerebrale irreversibile e invalidante
- malattia che mi costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione

chiedo di non essere sottoposto ad alcun trattamento terapeutico né a idratazione e alimentazione forzate e artificiali in caso di impossibilità ad alimentarmi autonomamente.

Le presenti volontà potranno essere da me revocate o modificate in ogni momento con successiva/e dichiarazione/i.

Luogo e data.Cerveteri 10 febraio 2009. Firma Digitale....Giovanni Feliziani"




1) Massimo Nappi

I Parte



II Parte